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Impatto del tromboembolismo venoso incidente sul rischio di malattie trombotiche arteriose


Crescenti evidenze supportano un'associazione tra tromboembolismo venoso ( VTE ) e malattie trombotiche arteriose ( per esempio infarto miocardico e ictus ischemico ).
È stata studiata l'associazione tra tromboembolismo venoso ed eventi arteriosi futuri per determinare il rischio attribuibile alla popolazione di eventi arteriosi di tromboembolismo venoso in un grande studio prospettico di coorte con reclutamento dalla popolazione generale.

Nei periodi 1994-1995 e 1993-1997, 81.687 soggetti sono stati inclusi nello studio Tromsø e nello studio Diet, Cancer and Health e sono stati seguiti fino a eventi incidenti venosi e arteriosi ( infarto del miocardio o ictus ischemico ), morte o migrazione, o fino alla fine del periodo di studio ( 2010 e 2008, rispettivamente ).

Si sono verificati 1.208 casi di tromboembolismo venoso e 90 successivi eventi arteriosi durante un follow-up medio di 12.2 anni.

Una associazione tra tromboembolismo venoso ed eventi arteriosi futuri è stata trovata in tutte le donne e gli uomini di età minore di 65 anni, ma non negli uomini di età superiore a 65 anni.
Le donne di età inferiore a 65 anni con tromboembolismo venoso hanno avuto un rischio 3.3 volte più alto di malattia arteriosa ( hazard ratio aggiustato, HR=3.28 ) rispetto alle donne della stessa età senza tromboembolismo venoso.

Il corrispondente rapporto di rischio negli uomini di età minore di 65 anni è stato di 2.06.

Solo lo 0.9% degli eventi arteriosi è stato attribuito al tromboembolismo venoso, e il tromboembolismo venoso era responsabile del 63.8% del rischio di eventi arteriosi tra i pazienti con tromboembolismo venoso.

In conclusione, i risultati implicano che le donne e i giovani uomini con tromboembolismo venoso hanno un maggior rischio di malattia trombotica arteriosa rispetto ai pazienti senza tromboembolismo venoso.
Tuttavia, solo l'1% degli eventi trombotici arteriosi nella popolazione è attribuibile a tromboembolismo venoso. ( Xagena2014 )

Lind C et al, Circulation 2014; 129: 855-863

Emo2014



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